Correndo sono inciampato in un teatro romano

Il teatro romano di Brescia

Il teatro romano di Brescia

Durate la gara podistica Strabrescia di 15 giorni fa, il percorso ci ha portati  nel cuore della “brixia” romana. Siamo di fronte al Capitolium passando da Piazza del Foro e poi, svoltando a sinistra, siamo sbucati proprio a ridosso del teatro romano. Non fate quelle facce stupite, parlo del teatro romano di Brescia.

Non ve lo sarete dimenticati?

Il teatro romano di Brescia è da troppo tempo abbandonato. Sono stati fatti diversi studi e proposte di riqualificazione ma il teatro è li ancora che aspetta, paziente.

Le notevoli dimensioni dell’edificio di età Flavia – 86 metri di diametro, 48 di apertura scenica, 34 d’altezza  lo collocano tra i maggiori dell’epoca: si stima che potesse contenere fino a 15.000 mila spettatori.

In pratica era il più grande del nord Italia dopo l’arena di Verona con la spettacolare particolarità di essere “incastonato” nelle pendici del colle Cidneo.

Nella città che immagino sono valorizzati i beni archeologici, il turismo è stimolato tramite azioni che portino un flusso costante di persone, non grandi masse concentrate in un solo giorno dell’anno.

Sono scomparsi 500’000 mq di case dal PGT, almeno così dice Paroli

Lo ammetto, per curiosità ho sfogliato il libricino delle “cose fatte” dall’amministrazione Paroli. Si notano molte piccole imprecisioni ed inesattezze, ma soprattutto una grossa bugia salta all’occhio: nella sezione “urbanistica” si afferma che è stato “Approvato il piano di governo del territorio a consumo di suolo zero”.

Ci rendiamo conto di quanto falsa sia questa affermazione? Il nuovo PGT della giunta Paroli prevede 546’200 metri quadri di nuove edificazioni. Vuol dire circa 5’500 nuovi alloggi. Che vanno, va detto per onestà intellettuale, a sommarsi al milione di metri quadri già previsti dagli strumenti previgenti.

E questi dati non sono mie elaborazioni, ma dati ufficiali,ricavati dalle tavole del PGT.

Le cifre del consumo di suolo a Brescia, dati ufficiali dal PGT

Le cifre del consumo di suolo a Brescia, dati ufficiali dal PGT

Ci tengo poi a ricordare che queste nuove edificazioni non servono alla città, sono infatti prevalentemente destinate ad edilizia per il libero mercato, mentre Brescia ha “fame” di edilizia per le fasce meno ricche di popolazione. Inoltre molti ambiti di trasformazione hanno avuto parere negativo di ARPA e ASL perchè la popolazione che li andrebbe a risiedere sarebbe esposta a inquinamento ambientale tale da rendere non salutare la permanenza di persone.

Insomma Paroli ci racconta delle bugie per nascondere un PGT nato male e pericoloso per l’ambiente e la salute dei cittadini.

Se eletto il mio impegno andrà per spingere verso un nuovo PGT, che sia realmente a consumo zero di territorio e contribuisca a migliorare la qualità ambientale della città.

Le bugie scritte nel libricino elettorale di Paroli

Le bugie scritte nel libricino elettorale di Paroli

Benvenuti nel medioevo dei diritti

omofobiaIeri sera ho avuto l’occasione di partecipare ad una bella serata organizzata da Arcigay Orlando, dove le liste hanno potuto esprimere il loro parere su omofobia, prevenzione malattie sessualmente trasmissibili, unioni civili.

Tornando a casa mi è venuto in mente il periodo della scuola, quando nelle ore di storia studiavamo le lotte per il suffragio universale, piuttosto che quelle contro la discriminazione razziale. In quelle ore di studio pensavo: “accidenti, il medioevo ERA ancora in corso solo poche decine di anni fa”. Diritti che in quel momento per me erano “ovvi” non lo erano per persone vissute solo pochi anni prima.

É chiaro che sbagliavo, il medioevo É ancora in corso.

Lo capiamo da tante cose. Ad esempio all’assemblea di ieri non si è presentata nessuna lista del centro destra; oggi, mentre volantinavo per l’evento di Nichi Vendola di martedì prossimo, una signora, elegante e ben vestita, mi ha detto (cito): “voterei per te, ma quello non lo posso vedere, è un frocione” (signora si tenga pure il suo voto); oppure ieri uno dei candidati ha parlato ancora delle unioni civili come una questione di “coscienza”, anzi che di elementare necessità di rispetto dei diritti.

Ecco, allora non dobbiamo aspettare di convincere chi è ancora rimasto nell’era di mezzo, facciamo fare subito un salto avanti ai diritti, partendo dalla città. Istituiamo al più presto un registro per le unioni civili a Brescia, in attesa di passi ben più importanti a livello nazionale.

Poi tutto potrà sembrarci ovvio, ma, per ora, non lo è.

Kebab e PGT

via-San-faustino-bresciaForse vi sembrerà strano, azzardato, ma sto per parlarvi della connessione che esiste tra le norme tecniche di attuazione di un piano urbanistico (il PGT) ed il piacere di mangiassi una pizza al taglio per le vie del centro di Brescia.

Mi spiego, l’articolo 60 delle norme di attuazione del PGT recita:

Art. 60 NTA del PGT di Brescia

Art. 60 NTA del PGT di Brescia


Lo scopo discriminante nei confronti dei (potenziali) Kebabbari di via San Faustino é lampante. La giunta Paroli é riuscita ad essere xenofoba persino nei piani urbanistici.

Nella città che immagino invece si prende spunto da alcune realtà europee, come a Camden Town a Londra o a Friburgo, dove é stato creato un mercato coperto dove al posto delle bancarelle ci sono stand di cibo etnico take away. Ad esempio andando ad usare uno dei tanti edifici dismessi o recuperando un ex magazzino industriale.

Nella città che immagino l’integrazione passa anche per il piacere di mangiare insieme.

Informare, la prima tappa per la partecipazione

320px-Circoscrizioni_brescia_3In queste settimane di campagna elettorale, con gli altri candidati della lista “Al lavoro con Brescia”, stiamo girando i quartieri della città, per sentire cosa i cittadini desiderano dalla futura amministrazione comunale e per dir loro quali sono le nostre proposte.

La cosa che balza all’occhio durante gli incontri è l’estremo desiderio da parte delle persone di sapere che cosa sta succedendo, di avere i dati oggettivi sullo stato della nostra città. Anni di scarsa trasparenza ci hanno portati alla diffidenza.

A Lamarmora si vogliono i dati sulle emissioni del termoutilizzatore, a Chiesanuova sull’inquinamento da PCB, in centro si vuol sapere quanto costerà (costerebbe!) il parcheggio sotto al castello.

E’ chiaro che primo compito di una buona amministrazione deve essere informare i cittadini. Nascondere la polvere sotto il tappeto non solo è inutile, ma anche controproducente. Se i problemi ci sono un saggio amministratore deve saperli rendere noti, senza creare allarmismi, in modo tale che i cittadini ne siano consapevoli. Un saggio amministratore assieme all’esposizione dei problemi suggerisce le soluzioni ed invita su di esse la città al confronto.

La prima tappa per cittadinanza attiva è rendere i cittadini consapevoli, fornir loro dati e rendere tutti partecipi del processo decisionale. Questo è il mio impegno, spero vogliate aiutarmi a portarlo avanti.

Immagino una città dove lo sport è di tutti, diffuso e low cost

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Quando penso che potrebbe essere investita una enorme quantità di denaro per realizzare un nuovo stadio nel “parco delle cave”, distruggendo quindi anche una parte importante di territorio,sento un profondo senso di ingiustizia. La stessa sensazione mi prende quando si parla dei costi dell’arrivo del giro d’Italia a Brescia. Un importo che avrebbe consentito la realizzazione di oltre in terzo delle piste ciclabili previste nel piano della ciclabilità (mai realizzato perchè, a detta di Rolfi, non ci sono i soldi).

Vorrei invece che quei soldi venissero spesi per “piccoli grandi interventi” per garantire lo sport a tutti, diffuso, a basso costo. Realizzare campetti sportivi nei quartieri, percorsi ciclabili sicuri, garantire alle  comunità che popolano il territorio della città la possibilità di praticare i loro sport preferiti.

Insomma, lo sport vero non deve essere quello degli stadi immersi in centri commerciali e dei mega eventi.

Nella città che immagino l’Amministrazione Comunale vede lo sport come un veicolo per conoscere il territorio e per viverlo, per favorire l’integrazione, per aiutare la salute dei cittadini, non come un’altra scusa per muovere capitali e massacrare il territorio.

Ridurre i consumi energetici nella città che immagino

Distribuzione delle classi energetiche in Comune di Brescia, aggiornamento al 4 maggio 2013

Distribuzione delle classi energetiche in Comune di Brescia, aggiornamento al 4 maggio 2013

 

imageQualche settimana fa, su un altro blog, scrivevo dell’importanza della pianificazione energetica su scala territoriale.

A Brescia questa esigenza è, se possibile, ancora più marcata. Dai dati pubblicati da Finlombarda risulta che gli edifici della Lombardia hanno una pessima performance media, pari a 202 kWh/mq all’anno di consumo energetico, quando, per intenderci, la classe energetica G scatta oltre i 175 kWh/mq all’anno. Gli edifici della città riescono a fare peggio di quelli della Regione e molto peggio della Provincia (che ha una media di 192 kWh/mq anno), arrivando ad un consumo medio di 203 kWh/mq anno.

Il teleriscaldamento non è più ormai da anni in grado di garantirci migliori performance energetiche rispetto ad altre città.

Riqualificare il patrimonio edilizio esistente deve essere una priorità per la nostra città, per ridurre l’inquinamento della nostra aria, per evitare di esporre le classi sociali più povere alla “fuel poverty”, per creare posti di lavoro.

Ma cosa può fare l’amministrazione comunale per stimolare degli interventi che, in gran parte, devono essere realizzati da privati?

Le mie proposte sono:
– iniziare le procedure per dotarsi di un PAES (Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile) ed approvarlo entro i prossimi 18 mesi
– riqualificare il patrimonio pubblico, per portare un esempio virtuoso ed abbattere i costi di gestione del patrimonio edilizio comunale
– dotarsi di un Regolamento Edilizio Sostenibile che sproni, e ove possibile obblighi, il privato a migliorare la classe energetica degli edifici
– vigilare seriamente, facendo valere le proprie prerogative, sui lavori in fase di realizzazione, per verificare il rispetto dei progetti energetici
– attivare iniziative di informazione per i cittadini sul tema del risparmio energetico

Portiamo la #mobilitànuova anche a Brescia

Isaac alla partenza della manifestazione per la mobilità nuova del 4 maggio 2013

Isaac alla partenza della manifestazione per la mobilità nuova del 4 maggio 2013

Oggi sono stato a Milano alla manifestazione nazionale della Rete per la Mobilità Nuova. E’ stato un corteo di svariate migliaia di persone, colorato, allegro, divertente.

Ho capito ancora una volta che le persone, i cittadini, sono spesso un passo più avanti delle istituzioni che le governano.

Oggi si chiedeva la possibilità di circolare in sicurezza per le strade in bici e a piedi, si chiedeva di poter usare treni per pendolari decorosi ed in orario, si chiedeva una mobilità rispettosa dell’ambiente.

Emozionante è stato il momento in cui si sono sentite in lontananza delle sirene di ambulanza. Nell’udirle il corteo, diverse migliaia di persone che occupavano interamente la strada, si è aperto per lasciare spazio ai mezzi di soccorso. Ordinario dovere civico, certo, ma vi immaginate cosa sarebbe successo nella stessa strada occupata da auto in coda? Non ci sarebbe stato nemmeno lo spazio fisico per fare passare i mezzi di soccorso.

Brescia ha tanto da fare per mettersi sulla strada della “mobilità nuova”. Bisogna potenziare e completare la rete ciclabile, rendere il metrobus veramente efficiente con parcheggi scambiatori e revisione delle linee del TPL, abbandonare la folle idea di parcheggio sotto al castello.

Questo è il mio impegno per rendere Brescia un esempio virtuoso di mobilità.

Sul volantino della manifestazione la data riportava 4 maggio duemilaecredici. Ecco io ci credo.

Ecco alcune foto della manifestazione

Creiamo lavoro salvaguardando l’ambiente. Buon primo maggio.

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Oggi è il primo maggio, festa dei lavoratori. Ma la festa dei lavoratori può diventare anche la festa dei cittadini sani e dell’ambiente tutelato.
La Green Economy (termine purtroppo spesso usato a sproposito), deve diventare la spinta per una città che sia in grado di creare occupazione grazie alla risoluzione dei problemi ambientali.

Brescia ha tutte le carte in regola per farlo.

Abbiamo un patrimonio edilizio scadente dal punto di vista energetico che necessita una urgente riqualificazione e che potrebbe essere rinnovato dando lavoro a imprese, progettisti e artigiani.
Grosse parti della città necessitano urgentemente di una bonifica e messa in sicurezza, penso all’amianto sui tetti, al PCB nel suolo, al cromo nelle falde acquifere.
Le nostre industrie possono essere riconvertite alla produzione di beni utili alla riconversione ecologica della nostra società.

Per far sì che i problemi ambientali diventino opportunità, è fondamentale che l’Amministrazione Comunale dia i giusti stimoli, ad esempio dotandosi di un Piano d’Azione per le Energie Sostenibili (PAES), o facendo un campionamento a tappeto dei siti inquinati, progettando le bonifiche e reperendo i fondi realizzarle.

La tutela dell’ambiente e la creazione di posti di lavoro possono, e devono, essere affrontati insieme.

Buon primo maggio.

La prima bonifica? Una seria pianificazione territoriale. PGT da rifare

Le nuove edificazioni nell'area contaminata da PCB

Le nuove edificazioni nell’area contaminata da PCB

Se vi domandassero: augureresti mai a qualcuno di vivere in una zona contaminata della città? Penso che tutti avreste il buon senso di rispondere di no.

Ebbene, la giunta Paroli nel P.G.T. (Piano di Governo del Territorio, il nuovo strumento urbanistico della città) prevede abitazioni all’interno dell’area contaminata dal PCB della Caffaro. Così come ne prevede a ridosso della tangenziale nord, in un’area investita da inquinamento acustico ed atmosferico elevato, tanto che ARPA e ASL hanno chiesto di stralciare dal piano quegli ambiti di trasformazione. E ne prevede a ridosso delle centrali turbogas di via Lamarmora.

In una città con gravi criticità ambientali come Brescia un buon pianificatore dovrebbe realizzare strumenti urbanistici in grado di risolvere i problemi esistenti, non di crearne di nuovi, come purtroppo è stato fatto.

La nuova Amministrazione Comunale dovrà radicalmente rivedere il P.G.T. approvato dalla attuale giunta con gli obiettivi di:

  • evitare di esporre cittadini ad ulteriore (inutile) inquinamento
  • non consumare suolo libero (consumo zero di territorio)
  • favorire la mobilità sostenibile
  • ripristinare e potenziare la trama verde
  • dare il via ad una riconversione ecologica della città