Il PDL si inventa una nuova consulenza, ma basterebbe attivare il cervello

Le nuove edificazioni previste dal PGT della giunta Paroli nell'area contaminata da PCB

Le nuove edificazioni previste dal PGT della giunta Paroli nell’area contaminata da PCB

Lo so, i “maestri” della comunicazione dicono che non andrebbe mai citato l’avversario. Ma in questo caso una risposta a Fornasari, Vilardi e Margaroli è una tentazione troppo forte, per la serie “ti piace vincere facile”,  viene spontanea e istintiva.

Mi riferisco alle affermazioni riportate in questa intervista: http://www.quibrescia.it/cms/2013/05/23/il-pdl-propone-un-garante-per-lambiente/

Affermare “Non siamo ambientalisti perchè questo termine ha una accezione negativa” fa capire che stiamo parlando due lingue diverse. Non è un problema di idee, ma di conoscenza elementare della lingua italiana.
Io sono ambientalista e lo sono perchè in prima battuta mi interessa tutelare salvaguardare la salute umana, azione che necessariamente passa per un ambiente protetto.

Nascondere la polvere sotto al tappeto (“a Brescia non ci sono pericoli per la salute”, dice Margaroli) è quanto di più irresponsabile un amministratore possa fare. Un amministratore locale saggio rende partecipe i suoi concittadini dei problemi e insieme a loro trova il modo migliore per risolverli.

Ma la parte più incredibile dell’intervista è quando viene proposto “Il Garante della Salute e dell’Ambiente”. Nome pomposo per nascondere un ulteriore spreco di denaro pubblico in consulenze.

Usiamo il cervello. Non inventiamoci consulenze.

Usiamo il cervello. Non inventiamoci consulenze.

Il primo garante è l’uso appropriato del cervello, il buon senso.

Il primo garante è capire che un PGT che rispetta l’ambiente e la salute non può prevedere edifici in zone contaminate da PCB.

Il primo garante è rendersi conto che spendere 23milioni di euro per un parcheggio sotto al castello non è favorire la mobilità sostenibile.

Il primo garante è fondare le proprie scelte su dati scientifici e sulle effettive esigenze della città nel suo complesso.

Non solo una lista elettorale

Il nostro logo

Il nostro logo

Oggi ho voglia di parlare della nostra lista, “Marco Fenaroli – Al lavoro con Brescia”, perchè dopo tanti post sui problemi della città,  è ora di parlare delle speranze future.

In queste densissime settimane di campagna elettorale, che volgono al termine, ho avuto modo di conoscere meglio, riscoprire ed in alcuni casi incontrare per la prima volta i vari candidati della nostra lista.

E posso dire che, indipendentemente dal risultato delle elezioni, sarà stata una campagna elettorale utile alla mia crescita personale, grazie alla varietà di competenze, all’alto profilo umano e alla enorme energia delle persone con cui ho avuto modo di lavorare.

In lista abbiamo rappresentanti dei vari “mondi” che si mischiano nella nostra piccola grande città e che ne compongono la sua parte più attiva e vitale.

Persone impegnate nella difesa del lavoro, dei diritti, dell’ambiente, dell’istruzione pubblica.
Persone che hanno vissuto sulla loro pelle il dramma del lavoro precario o dell’immigrazione clandestina.
Persone che credono nello sport come veicolo per conoscere il territorio e favorire l’integrazione.
Persone che non si stancano di ricordarci che la nostra Repubblica nasce dalla Resistenza.

Persone che hanno sofferto per la città in questi anni di cattivo governo città ed ora hanno deciso di restituire a Brescia l’amministrazione che si merita.

Ecco la nostra lista, spero che abbiate voglia di aiutarci a portare le nostre competenze in Consiglio Comunale.

I componenti della lista "Marco Fenaroli - Al lavoro con Brescia"

I componenti della lista “Marco Fenaroli – Al lavoro con Brescia”

Puliamo l’aria di Brescia!

Puliamo l'aria di Brescia!

Puliamo l’aria di Brescia!

In una primavera ventosa come questa, in pochi si ricordano del problema della qualità dell’aria. Ogni inverno Brescia sfora il limite massimo di esuberi di polveri sottili.

Pulire l’aria di Brescia vuol dire agire sulla limitazione del trasporto privato e sul potenziamento del trasporto pubblico locale.

Pulire l’aria vuol dire efficientare gli edifici e ridurre le emissioni di termoutilizzatore e centrale policombustibile.

Pulire l’aria vuol dire elaborare un PGT che non porti le abitazioni a ridosso delle acciaierie.

Pulire l’aria per me è sempre stata una priorità. Aiutatemi a portarla in Loggia.

Correndo sono inciampato in un teatro romano

Il teatro romano di Brescia

Il teatro romano di Brescia

Durate la gara podistica Strabrescia di 15 giorni fa, il percorso ci ha portati  nel cuore della “brixia” romana. Siamo di fronte al Capitolium passando da Piazza del Foro e poi, svoltando a sinistra, siamo sbucati proprio a ridosso del teatro romano. Non fate quelle facce stupite, parlo del teatro romano di Brescia.

Non ve lo sarete dimenticati?

Il teatro romano di Brescia è da troppo tempo abbandonato. Sono stati fatti diversi studi e proposte di riqualificazione ma il teatro è li ancora che aspetta, paziente.

Le notevoli dimensioni dell’edificio di età Flavia – 86 metri di diametro, 48 di apertura scenica, 34 d’altezza  lo collocano tra i maggiori dell’epoca: si stima che potesse contenere fino a 15.000 mila spettatori.

In pratica era il più grande del nord Italia dopo l’arena di Verona con la spettacolare particolarità di essere “incastonato” nelle pendici del colle Cidneo.

Nella città che immagino sono valorizzati i beni archeologici, il turismo è stimolato tramite azioni che portino un flusso costante di persone, non grandi masse concentrate in un solo giorno dell’anno.

Sono scomparsi 500’000 mq di case dal PGT, almeno così dice Paroli

Lo ammetto, per curiosità ho sfogliato il libricino delle “cose fatte” dall’amministrazione Paroli. Si notano molte piccole imprecisioni ed inesattezze, ma soprattutto una grossa bugia salta all’occhio: nella sezione “urbanistica” si afferma che è stato “Approvato il piano di governo del territorio a consumo di suolo zero”.

Ci rendiamo conto di quanto falsa sia questa affermazione? Il nuovo PGT della giunta Paroli prevede 546’200 metri quadri di nuove edificazioni. Vuol dire circa 5’500 nuovi alloggi. Che vanno, va detto per onestà intellettuale, a sommarsi al milione di metri quadri già previsti dagli strumenti previgenti.

E questi dati non sono mie elaborazioni, ma dati ufficiali,ricavati dalle tavole del PGT.

Le cifre del consumo di suolo a Brescia, dati ufficiali dal PGT

Le cifre del consumo di suolo a Brescia, dati ufficiali dal PGT

Ci tengo poi a ricordare che queste nuove edificazioni non servono alla città, sono infatti prevalentemente destinate ad edilizia per il libero mercato, mentre Brescia ha “fame” di edilizia per le fasce meno ricche di popolazione. Inoltre molti ambiti di trasformazione hanno avuto parere negativo di ARPA e ASL perchè la popolazione che li andrebbe a risiedere sarebbe esposta a inquinamento ambientale tale da rendere non salutare la permanenza di persone.

Insomma Paroli ci racconta delle bugie per nascondere un PGT nato male e pericoloso per l’ambiente e la salute dei cittadini.

Se eletto il mio impegno andrà per spingere verso un nuovo PGT, che sia realmente a consumo zero di territorio e contribuisca a migliorare la qualità ambientale della città.

Le bugie scritte nel libricino elettorale di Paroli

Le bugie scritte nel libricino elettorale di Paroli

Buttiamo i soldi nel cestino, anzi no, nel cassonetto

Pensavo fosse un mio errore di percezione dovuto all’essere daltonico, poi ho chiesto conferma, e purtroppo non mi sbagliavo. Quei cassonetti sono davvero rosa. Quale sarà la misteriosa malattia che fa cambiare colore ai cassonetti? Sarà un’installazione artistica? Saranno le abbondanti piogge cariche di inquinanti che fanno cambiare colore ai cassonetti della nostra città in questi giorni?

No. Sono i cassonetti rosa per dare il benvenuto al giro d’Italia.

 

cassonettirosa

La polemica sui costi dell’arrivo del giro è ormai nota (ne accennavo già qui), ma la giunta Paroli sembra non mettere limiti alla fantasia quando si tratta di spendere.

Le ipotesi sono due:

1) l’amministrazione comunale ha pagato di tasca propria i cassonetti rosa. In questo caso lo spreco di denaro pubblico, in un momento in cui ci viene ribadito come un mantra che “non si possono fare piste ciclabili/servizi sociali/spese per la cultura per carenza di fondi”, è lampante;

2) qualche sponsor misericordioso ha deciso di finanziare i cassonetti. In tal caso mi domando, se lo sponsor voleva finanziare qualcosa di utile per il giro, non poteva contribuire alla necessaria riasfaltatura delle strade oppure alle spese per le misure di sicurezza?

In questo ragionamento evito di pensare alle relazioni tra la ditta OMB e la giunta..

Non saranno cifre enormi, rispetto ai 700’000€ totali di cui si parla, ma mi sembrano esempio della gestione assolutamente “leggera” del denaro pubblico della giunta Paroli.

Anche per questo chiedo il vostro voto, per portare razionalità e trasparenza nella spesa pubblica.

Benvenuti nel medioevo dei diritti

omofobiaIeri sera ho avuto l’occasione di partecipare ad una bella serata organizzata da Arcigay Orlando, dove le liste hanno potuto esprimere il loro parere su omofobia, prevenzione malattie sessualmente trasmissibili, unioni civili.

Tornando a casa mi è venuto in mente il periodo della scuola, quando nelle ore di storia studiavamo le lotte per il suffragio universale, piuttosto che quelle contro la discriminazione razziale. In quelle ore di studio pensavo: “accidenti, il medioevo ERA ancora in corso solo poche decine di anni fa”. Diritti che in quel momento per me erano “ovvi” non lo erano per persone vissute solo pochi anni prima.

É chiaro che sbagliavo, il medioevo É ancora in corso.

Lo capiamo da tante cose. Ad esempio all’assemblea di ieri non si è presentata nessuna lista del centro destra; oggi, mentre volantinavo per l’evento di Nichi Vendola di martedì prossimo, una signora, elegante e ben vestita, mi ha detto (cito): “voterei per te, ma quello non lo posso vedere, è un frocione” (signora si tenga pure il suo voto); oppure ieri uno dei candidati ha parlato ancora delle unioni civili come una questione di “coscienza”, anzi che di elementare necessità di rispetto dei diritti.

Ecco, allora non dobbiamo aspettare di convincere chi è ancora rimasto nell’era di mezzo, facciamo fare subito un salto avanti ai diritti, partendo dalla città. Istituiamo al più presto un registro per le unioni civili a Brescia, in attesa di passi ben più importanti a livello nazionale.

Poi tutto potrà sembrarci ovvio, ma, per ora, non lo è.

Kebab e PGT

via-San-faustino-bresciaForse vi sembrerà strano, azzardato, ma sto per parlarvi della connessione che esiste tra le norme tecniche di attuazione di un piano urbanistico (il PGT) ed il piacere di mangiassi una pizza al taglio per le vie del centro di Brescia.

Mi spiego, l’articolo 60 delle norme di attuazione del PGT recita:

Art. 60 NTA del PGT di Brescia

Art. 60 NTA del PGT di Brescia


Lo scopo discriminante nei confronti dei (potenziali) Kebabbari di via San Faustino é lampante. La giunta Paroli é riuscita ad essere xenofoba persino nei piani urbanistici.

Nella città che immagino invece si prende spunto da alcune realtà europee, come a Camden Town a Londra o a Friburgo, dove é stato creato un mercato coperto dove al posto delle bancarelle ci sono stand di cibo etnico take away. Ad esempio andando ad usare uno dei tanti edifici dismessi o recuperando un ex magazzino industriale.

Nella città che immagino l’integrazione passa anche per il piacere di mangiare insieme.